giovedì 8 marzo 2018

Le architetture che mi hanno influenzato


Villa Savoye, Le Corbusier 


«Villa Savoye è un prisma stereometrico organizzato, in apparenza pedissequamente, sui cinque punti. […] Le Corbusier vi propone un concetto nuovo: quello della doppia altezza […]. La casa è dunque su due piani, ma il secondo livello non si sovrappone completamente al primo determinando una doppia altezza, che è da una parte “un serbatoio d’aria”, ma è soprattutto un motore di soluzioni spaziali […]. Le Corbusier mette in campo altre due tensioni: la prima consiste nell’ampio ricorso a superfici curve […] in contrasto con la linearità cubica dell’involucro. […] Il secondo elemento di novità è che al sistema di spazi sovrapposti […] risponde inventando una Promenade architecturale che investe
dinamicamente l’intero edificio.»


(A. Saggio, "Architettura e Modernità, dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, pp. 49-51)



La casa sulla cascata, F. L. Wright

«La prima scelta di Fallingwater è proprio il rifiuto della griglia. Troppo forte il senso spaziale, l’idea di slancio nello spazio, per poter in alcun modo essere “reticolata”. [,…] ecco allora che Wright annulla l’abituale reticolo che aveva segnato molto di quanto fatto si allora e traccia ogni tre metri una linea ortogonale alla roccia e al flusso del ruscello ed una linea rossa ad essa ortogonale. Si formano cinque campate o baie nella direzione nord-sud e una in direzione est-ovest […]. Alle baie si oppone un secondo sistema, quello spiraliforme che con scalettamenti successivi aggrappa la casa alle rocce e definisce una corteccia verso sud.»

(A. Saggio, "Architettura e Modernità, dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, p.144)


Museo ebraico di Berlino, D. Libeskind 

«In questa occasione l’architetto concepisce lo schema di folle e assoluta novità. Il museo si trasforma in una linea spezzata e obliqua sul suolo [...]. L’edificio parte dalla sede del museo preesistente e quindi si muove zigzagando sul terreno. A questa freccia si sovrappone un’altra figura rettilinea che la incrocia in più punti e la mette in ulteriore tensione. Gli spazi in terni procedono linearmente, ma gli incroci labirinticamente si prono a nuove possibilità, a nuovi difficili bivi.»

(A. Saggio, "Architettura e Modernità, dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, p. 348)









Nessun commento:

Posta un commento